Mammalia Calabra

Mammalia Calabra

Natura, ritratto, leggenda


di Fabiola Giancotti

Mammalia Calabra è la raccolta delle ricerche naturalistiche di Armando Lucifero (Crotone 1855 - Roma 1933). Pubblicate nella “Rivista di scienze naturali”, sono poi uscite come libro nel 1909.
Con l’entusiasmo di un imprenditore, erede dei marchesi di Aprigliano, con il rigore scientifico di un lettore, sempre incuriosito dalla ricerca, dalla novità, dall’esperienza, con la poesia di un cantore, che usa la lunga e gloriosa storia della Calabria, con l’autorità di servitore della cosa pubblica e con l’umiltà di uno scrittore, Armando Lucifero racconta i mammiferi viventi in Calabria prima e nella sua epoca.
Il libro ha anche il capitolo riguardante il mammifero uomo, ma qui proponiamo l’ampia parte sugli animali: elencati dall’Ordine secondo all’Ordine undicesimo. La ricerca ha proseguito, nel frattempo, ma il bello di questo volume è quello di non avere tolto la scienza dalla vita, dalla narrazione, dalle acquisizioni di chi ha contribuito a raccontarla e cioè di agricoltori, imprenditori, allevatori, cacciatori (senza a costoro concedere nulla e risultando un antesignano delle specie protette).
La lettura perciò non cede mai al naturalismo, al moralismo, alla normalità.
Addirittura, l’Autore dice con forza di non approvare dottrine ancora oggi in voga come il darwinismo o la scuola di Lombroso, a proposito dell’uomo.
Ecco un elenco di mammiferi, che qui chiamiamo con le parole della nostra lingua. Che siano capre, mucche, cani, maiali, pecore o asini, la loro storia è esposta come una favola, secondo quanto riferito da chi vive con questi animali, da chi li ha visti per un attimo e da chi non li ha mai visti, ma ne conosce la leggenda.
La descrizione è a volte dettagliatissima, e sembra di vedere nelle vie della Sila, del Pollino, dell’Aspromonte, delle Serre, ma anche nelle città e nei litorali, frotte di mammiferi che vivono indisturbati, o quasi, la loro vita.
L’abitudine introdotta dai viaggiatori del Grand Tour nel Sud Italia e in Calabria, che era quella di portarsi dietro disegnatori e pittori che testimoniassero del paesaggio, al marchese Lucifero, sicuro della sua bella lingua, non serve.
Franco Daddo Scarpino però, webdesigner, un po’ artista con la sua macchina fotografica, un po’ viaggiatore e un po’ calabrese, non ha potuto resistere a recuperare questo libro, curarne l’edizione elettronica, e allestire una mostra con sue foto di mammiferi domestici autoctoni. Scattate nei sentieri marini e montani della Calabria di oggi, ecco che accompagnano, come opera d’autore, il ritratto di una capra, nella sua eleganza straordinaria; di una mucca, nella sua possanza e bellezza; di un cane, lì lì per radunare un gregge; di un maialino acquattato nella zimba in attesa del suo pasto.
Materiale per una mostra, a Milano, nella città che, come ciascuno potrà constatare, riuscirà a rendere fashion anche una capra. Grazie allo scatto di Franco Daddo Scarpino.
Questa è l’anteprima della più ampia esposizione che si terrà in Calabria, ma anche a Milano e in altre città, a partire dal prossimo autunno.

Milano, 9 marzo 2016